‘Vieni avanti cretino’: cult-movie all’italiana

banfi_rederSicuramente tra gli innumerevoli film a cui Lino Banfi ha preso parte nella sua intramontabile carriera, ‘Vieni avanti cretino’ rimane uno dei suoi migliori lavori. L’ex detenuto Pasquale Baudaffi (Lino Banfi) chiede aiuto al cugino Gaetano (Franco Bracardi) per trovare un lavoro, ma riesce a combinare solo disastri: garagista sedotto e derubato, impiegato scambiato per omosessuale, guardiacaccia raccomandato, cameriere vessato dal burbero datore di lavoro…Pasquale si trova al centro di equivoci a non finire. Prova a fare il guardiacaccia ma non va bene lo stesso, prova a fare il cameriere di un bar: sbaglia subito le ordinazioni e viene licenziato.
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Negativa la sua prova da guardiano di un garage, l’ultimissima esperienza è in una società di Elettronica ma il suo inserimento nel meccanismo avveniristico scatena le più pazze complicazioni. Banfi è in stato di grazia. Duetta con numerosi attori (Alfonso Tomas, Michela Miti, Gigi Reder, Luciana Turina, Franco Bracardi) stabilendo un feeling perfetto con tutti. Ma soprattutto dà vita ad una serie di gag e battute che sono entrate nel mito. Il titolo è un esplicito omaggio alla famosa battuta dei fratelli De Rege, e con essi alla tradizione dell’avanspettacolo italiano. Infatti molti degli sketch proposti nella pellicola sono veri e propri classici dell’avanspettacolo, come ad esempio l’equivoco dentista/casa d’appuntamenti.

scenabanfiUn cult a tutti gli effetti, che dietro la scrittura grossolana se non addirittura inesistente cela un lavoro filologico di ricerca approfondita nelle radici della comicità nostrana (da Plauto all’avanspettacolo, passando per la commedia dell’arte). Un film ineguagliabile. Musiche di Fabio Frizzi, con demenziale sigletta iniziale («Se tu sei cretino lo sai solo tu/quando uno è scemo, è scemo pure nel Perù»). Luciano Salce torna all’avanspettacolo, già celebrato in Basta guardarla (1970), e realizza una frizzante e anomala commedia basata sull’equivoco e su gag demenziali. Sicuramente non siamo di fronte ad un capolavoro di tecnicità ma questo film diverte di brutto e si ride molto spesso, il che non è cosa da poco.