Penelope Cruz ‘mamma coraggio’ in un dramma spagnolo

cruzpenelope“Ma Ma. Tutto andrà bene“ (Ma Ma, 2015) è il decimo lungometraggio del regista di San Sebastiàn Julio Medem. Penelope Cruz produce un film in cui ci mette la faccia in tutti i sensi. Magda e le sue visite, Magda e il suo seno, Magda e il tumore; una prevenzione durissima, la testa rasata, il passo incerto, il volto che cambia e gli occhi che reggono l’impatto per una malattia terminale. Restano sei mesi e la gravidanza porta la notizia di una Natasha che arriva da molto lontano. Adottare una bambina, perdere una figlia, non avere più moglie ma una nuova vita può avere molti padri. Arturo non ha più nulla dopo figlia e moglie, Arturo vuole un po’ di affetto come la madre disoccupata e un figlio che ha bisogno di un padre trovandone uno senza rendersene conto.
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Un film carico di tessuto drammatico, che scorre in modo inesorabile verso un finale già chiaro dal primissimo momento. Penelope Cruz non si limita ad animare il suo personaggio, ma riesce a dare a Magda una forza vitale indistruttibile, carica contemporaneamente di positività e consapevolezza, in un crescendo continuo di saggezza, rendendo ancora più amari i momenti in cui viene messa faccia a faccia con le proprie disgrazie. Tumore curabile la prima volta, obbligandola all’asportazione di una delle due mammelle, ma che sembra non essere più annientabile quando si ripresenta la seconda; anticipando, oltretutto, la notizia di una sua nuova gravidanza che, di conseguenza, la spinge ad affrontare fino all’ultimo la situazione per poter dare alla luce la bambina che porta in grembo.
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Magda proverà nei giorni a seguire a trasmettere ad Arturo quel poco di forza rimastale dopo la cura quotidiana di chemioterapia, ma, ben presto anche lei avrà bisogno del suo aiuto. Si faranno forza a vicenda, superando il dolore e la sofferenza che ha spezzato le loro vite ma che ha fatto in modo di farli incontrare. Quando sembrerà ad entrambi di aver trovato un nuovo equilibrio, ecco che il male ritorna e distrugge quella nuova linfa con cui si stavano nutrendo: il secondo tumore è incurabile, ma una piccolo bagliore di speranza fa capolinea nelle loro vite ricordando così alla donna di lottare e di mantenere il coraggio che la contraddistingue.
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Sullo sfondo degli Europei 2012 e di una Spagna in ginocchio per disoccupazione giovanile, Magda si scopre malata. Combatte come un leone grazie al supporto del figlio promessa calcistica; dell’uomo che ha conosciuto come cercatore di talenti per il Real Madrid, ma poi molto più intimamente malgrado la fragile base che li ha avvicinati: le rispettive sventure; e infine del ginecologo che ora canta e ora si commuove con troppa facilità. Il tema trattato é tra i più difficili da affrontare nel grande schermo anche perchè è purtroppo di drammatica attualità ed è un problema sempre più presente in molte famiglie che vivono direttamente o indirettamente le conseguenze della terribile malattia del secolo.