‘Passengers’: Adamo ed Eva in chiave fantascienza

passengers_recensioneSoli nello spazio profondo Chris Pratt e Jennifer Lawrence, un meccanico e una scrittrice, hanno tutto a disposizione per stare insieme. E sono costretti a farlo perché lo spunto di Passengers è quantomeno intrigante: siamo sulla Avalon, un’astronave in viaggio verso il pianeta Homestead II per impiantarvi una colonia. È il business della Homestead, appunto, l’azienda che costruisce le modernissime e lussuose navi come la Avalon e organizza questi lunghissimi viaggi intergalattici per portare verso nuovi mondi gli aspiranti colonizzatori, persone disposte a cambiare vita per sempre, lasciandosi tutto alle spalle. Una promessa per loro, un sicuro affare per la Homestead: perché il viaggio dura 120 anni, oltre un secolo da passare in un sonno criogenico per essere svegliati pochi mesi prima dell’arrivo e dell’inizio della nuova vita. Dentro 5000 passeggeri più 258 membri dell’equipaggio giacciono in animazione sospesa, almeno sino a quando una pioggia di meteoriti causa un guasto che ne risveglia uno, l’aspirante colono e meccanico Jim Preston.
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Possono bastare gli agi extralusso estorti con perizia tecnica a riempire il vuoto che è intorno a te? Possono gli applausi virtuali per un canestro ben riuscito o una gara vinta a Just Dance rompere il silenzio di una astronave addormentata in cui sei l’unico che non può dormire? Fluttuare nell’immensità delle stelle è una ricompensa sufficiente a risarcire un errore impensabile che è una condanna a vita che può finire solo in un unico modo? Solo soletto in una gigantesca astronave iper-tecnologica, con un unico androide barista con cui parlare, l’uomo si ritrova dinanzi al più gravoso dei dilemmi, ovvero se svegliare o meno una ragazza ibernata che da mesi lo ossessiona. Aurora è il suo nome, è una scrittrice, è bella, bionda e apparentemente intelligente. Jim legge tutti i suoi scritti e perde la testa, tanto da cedere alla tentazione dopo un anno di solitudine.
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Moderni Adamo ed Eva, i due imparano a conoscersi e ad amarsi, mentre la nave che li ospita perde pezzi ed è vicina alla distruzione, rischiando di stroncare sul nascere la più grande migrazione di massa della storia umana. È così Passengers, che mette due personaggi nel posto più assurdo (in viaggio verso un nuovo pianeta da abitare) e leva tutta l’umanità intorno a loro (i due si sono svegliati mentre gli altri dormono un sonno criogenico per altri 90 anni) crea la metafora delle metafore, l’ultima grande allegoria dell’esigenza di avere qualcuno accanto. Preston e Lane come gli Jack e Rose del film di James Cameron, con tanto di “fidati di me” sussurrato un attimo prima di un’emozionante uscita sul ponte.
PASSENGERS
– – – – – – – – – – Genere:Fantascienza/Sentimentale ANNO: 2016 REGIA: Morten Tyldum Attori: Chris Pratt, Jennifer Lawrence, Michael Sheen, Laurence Fishburne, Aurora Perrineau, Marie Burke SCENEGGIATURA: Jon Spaihts FOTOGRAFIA: Rodrigo Prieto PRODUZIONE: Inizio Motion Pictures, Company Films, Wayfare SPETTACOLO DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia PAESE: USA Durata: 116 min
credits to: lettera43.it, movieplayer.it, ciakmagazine.it, telefim-central.org