Il precariato vissuto da una neomamma: ”Gli ultimi saranno ultimi”

” Nostro signore ha detto che gli ultimi saranno i primi… ma non ha detto di preciso quando ”. Paola Cortellesi interpreta una donna che perde il lavoro perché ha deciso di avere un figlio. Una situazione tanto vera quanto drammatica che discrimina chi ha nel cuore il desiderio di creare una famiglia. Alessandro Gassman è il marito immaturo e superficiale, e Fabrizio Bentivoglio un agente di Polizia che vive una vicenda personale e professionale tormentata, quasi come quella di Paola Cortellesi, che nel film è Luciana. Pellicola impegnativa che oscilla tra dramma e commedia, narrando il gesto estremo di una donna che al nono mese di gravidanza perde il lavoro e disperata si ritrova ad impugnare una pistola contro un poliziotto chiedendo con tutta la rabbia e l’impotenza di chi è stanco di arrancare di riavere il suo posto di lavoro, seppur mal retribuito.
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“Rivoglio il mio lavoro, il mio basso stipendio. Rivoglio la mia vita, anche se era una vita di merda ma a me bastava”. Ma l’attuale mondo lavorativo è più cinico che mai, lavorare è un privilegio non più un diritto. Peggio ancora se sei donna. Con forza ed enfasi è questo il messaggio de ‘Gli ultimi saranno ultimi’, opera quarta di Massimiliano Bruno nonché cine-adattamento del suo omonimo lavoro teatrale del 2005. Un film dal ”tema difficile, come un pugno nello stomaco che ci racconta quanto siamo in grado di sopportare tutto, ma se umanamente ci scontriamo contro un muro, la solitudine può portarci a reazioni scomposte”.
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”Gli ultimi saranno ultimi” racconta con strazio e partecipazione, ma anche con umorismo e levità, le vicende di un gruppo di italiani del presente stretti fra la crisi e la necessità di negarla, strozzati dalla paura e la vergogna, sempre più limitati nelle loro possibilità e nei loro margini di scelta. Persone che non riescono più a vedere ciò che sta davanti ai loro occhi, che prendono derive deleterie senza nemmeno rendersene conto, che vedono la loro dignità costantemente sotto attacco e tentano di difenderla come possono.
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Persone stanche, che smettono di essere ragionevoli e sbroccano o, peggio ancora, vanno lentamente alla deriva. I precari tartassati dalle dinamiche spregiudicate del lavoro, gente comune che vive di poco e a cui anche quel poco viene tolto. Massimiliano Bruno dopo tanta commedia si dedica su uno spaccato di contemporaneità doloroso e tagliente. ”Gli ultimi saranno ultimi” nel titolo dice già molto di quello che il film contiene. Paola Cortellesi è la sua eroina tragica, popolana che ha una vita ordinaria di sacrifici e ambizioni minute: “era la vita che c’era capitata e ci piaceva così”, dice la sua Luciana.